LEGNO USATO PER PAVIMENTAZIONE

LEGNO USATO PER PAVIMENTAZIONE

principali essenze usate per creare una pavimentazione in legno

PER UNA CASA MODERNA E CALDA, ormai la scelta di posare il parquet è quasi obbligata, ma non tutti sanno che non tutti i materiali utilizzati hanno le stesse particolarità estetiche, la stessa durata nel tempo, la stessa resistenza agli impatti e all’attacco dei parassiti, molto dipende dalle proprietà intrinseche delle essenze che li compongono, che ne determinano la longevità e l’inalterabilità.

La colorazione naturale, il grado di durezza, ovvero la resistenza alla penetrazione quando vi sono degli urti, la capacità di ossidazione, ossia il mutamento del colore con l’esposizione alla luce, l’invulnerabilità all’umidità e all’attacco degli agenti atmosferici per restare inalternato nel tempo, sono proprietà del legno importanti da saper riconoscere quando si vuole acquistare un parquet, per scegliere la tipologia più consona all’uso a cui è destinata.

Numerose sono le essenze impiegate per realizzare le pavimentazioni e ognuna di esse determina la qualità del parquet, in genere sono classificate in base a dei parametri ben precisi, se consideriamo la pigmentazione naturale possiamo distinguere quattro gruppi: i legni chiari, i legni bruni, i legni rossi e i legni molto scuri.

I legni dal colore chiaro potrebbero essere la scelta migliore se si vuole un parquet non verniciato in un ambiente poco luminoso. Appartengono a questa categoria:

  • acero europeo: proveniente dall’Europa centrale e caratterizzato da un colore tra il giallognolo e il biancastro, che gli conferisce una discerta lucentezza, ha una fibra con tessitura lineare e uniforme, tendente ad essere ondulata ed una venatura attenuata. Non è un legname molto durevole, poichè è facilmente attaccabile dai funghi e dai tarli e richiede, pertanto, speciali trattamenti protettivi, ma in compenso l’ossidazione è alquanto bassa, la superficie tende ad ingiallire leggermente nel tempo, senza evidenti mutamenti. Mostra una buona resistenza alla flessione, ma nel caso in cui deve essere posto a contatto con un impianto di riscaldamento a pavimento, c’è il rischio che si creino delle fessurazioni;
  • acero canadese: viene estratto dalle foreste del Canada e degli Stati Uniti orientali, ha una tonalità che può variare dal bianco crema al marrone grigiastro. La sua particolare fibratura irregolare lo rende adatto a creare parquet con alto potere decorativo, ha buona resistenza all’urto ed è più duro rispetto all’acero europeo, mostra una considerevole robustezza se esposto a carichi pesanti, non si creano fessurazioni sulla superficie se posto sopra ad un massetto radiante e l’ossidazione è quasi nulla, per cui il colore rimane pressocchè inalterato nel tempo;
  • faggio: è un legno che cresce soprattutto nel Nord Europa e in Austria, è caratterizzato da sfumature che vanno dal rosa pallido al marrone rosato dopo il processo di essiccazione, mentre all’origine è bianco. Con l’azione della luce il colore varia notevolemente e può arrivare al giallo pallido, è un’essenza che risente molto dell’umidità e dell’influsso degli agenti atmosferici, pertanto non è indicata per le pavimentazioni esterne, ma se proprio si vuole porre un parquet in faggio nel proprio giardino, si può optare per il tipo evaporato, così chiamato perchè ha subito un processo di vaporizzazione che lo rende più resistente all’umidità e agli sbalzi climatici. Un vantaggio del faggio è la sua elevata durezza, infatti è spesso impiegato per le pavimentazioni ad alto calpestio;
  • frassino: originario dagli stati centrorientali dell’America, è una specie molto chiara, con sfumature che vanno dal biondo chiaro al rosa e con venature verdastre; è mediamente duro, per le sue doti di buona elasticità nell’attutire gli urti, viene spesso usato per pavimentare le palestre e i campi sportivi. Ha una venatura dritta, con qualche lieve ondulazione e mostra un’apprezzabile resistenza meccanica;
  • larice: è presente nelle regioni dell’Europa centrale, ha una colorazione bianco-rossiccia, è un legno molto forte e di considervole durezza, garantisce un’ottima stabilità e durevolezza del pavimento. Ha una tessitura molto fine, ma la fibra non è sempre dritta e spesso si presenta irregolare, è particolamente indicato per gli ambienti dallo stile rustico e le varianti con finiture sbiancate si accostano bene gli arredi moderni.

i legni bruni:

  • cabreuva incenso: così chiamato perchè emana un gradevole profumo di incenso, è originario dell’America Meridionale, cresce in Paraguay, in Argentina e in Brasile. Si presenta nelle sfumature bruno-gialline o castano tendente al grigiastro oppure cioccolato; rende gli ambienti domestici molto accoglienti con le sue calde colorazioni, ha una tessitura variegata, che può spaziare da fine a media, è caratterizzato da venature molto mosse e da variegature di colore che esaltano l’aspetto naturale. Il grado di ossidazione è però piuttosto alto, un parquet in questa essenza diventerà molto più scuro negli anni, ma è molto longevo poichè il legname ha elevata durezza e resiste bene agli impatti violenti;
  • ipe-lapacho: cresce spontaneamente nell’America Centrale e Meridionale, ha un colore molto variabile, dal rosso bruno, al bruno verdognolo-giallastro, con l’ossidazione tende a diventare più uniforme e a sconfinare verso il grigio. Per evitare l’ingrigimento della superficie è oppurtuno applicare periodicamente degli agenti trattanti. La fibratura è irregolare e intrecciata, è considerato uno dei legni più duri e resistenti al mondo, se è esposto all’umidità estrema e alle intemperie rimane inalterato per ben 25 anni ed è perciò perfetto per chi desidera un robusto parquet per esterni.
  • iroko: si estrae dalle foreste dell’Africa Occidentale, è marrone chiaro, ma tende ad ossidarsi parecchio e a divenire marrone scuro. Ha una durezza rilevante e, al contempo, è di facile lavorazione. L’ottima resistenza al calpestio lo rende un legname adatto a pavimentazioni solide e destinate e durare nel tempo; è molto usato per pavimentare le zone esterne in quanto non risente delle escursioni termiche e dell’umidità;
  • noce: è un’essenza molto diffusa in Europa e viene coltivata anche in Italia, ha sfumature brune tendenti al grigio con venature che arrivano anche al nero. La fibra è dritta, spesso anche ondulata, non è un legno particolarmente duro e potrebbero crearsi delle rotture sulla superficie se sottoposto a carichi troppo elevati; è duttile e si presta bene alle lavorazioni di piallatura, di levigatura e di assemblaggio con viti o colla, garantendo strutture di buona solidità. Viene considerato uno dei legnami più pregiati, anche se è soggetto alle aggressioni dei parassiti, per cui richiede una costante manutenzione e nel corso del tempo il colore acquisisce una splendida lucentezza, per questo i parquet in noce sono indicati per gli ambienti eleganti;
  • quercia: di aspetto giallo-bruno, è un legno europeo, presente anche in Italia, soprattutto al centro e al sud. È considerevolmente robusto, ha una trama venata che dona al legname un tono caldo, è altamente resistente agli urti, ma è anche elastico, è adatto per le pavimentazioni sportive e si lavora con facilità. Esistono anche altri tipi di quercia usati per i pavimenti, ossia la quercia rossa, originaria delle zona costiera del Nord America e caratterizzata per le sfumature rosse e la quercia bianca, nativa degli Stati Uniti e del sud del Canada, con striature tra il crema e il grigio, è un’essenza molto dura e robusta;
  • rovere: fa parte della famiglie delle querce, è di provenienza sia europea, dalle zone centrali ed orientali, che nord americana. Si caratterizza per una colorazione bruno giallastra, la fibra è dritta, ma irregolare, l’ossidazione è medio-alta, però resiste bene all’umidità, agli sbalzi climatici e, grazie alla sua elevata durezza, anche ai forti impatti. Mostra una buona resistenza all’attacco di funghi e di muffe e una notevole solidità negli assemblaggi con chiodi e viti; è utilizzato per la fabbricazione di parquet sia per gli interni che per gli esterni.
  • teak: è un legno proprio del sud-est asiatico, in particolare dell’Indocina e dell’Indonesia; vi sono piantagioni pure in Africa tropicale e in America Latina. La colorazione naturale non è uniforme, presenta sfumature che vanno dal bruno-verdastro, al bruno scuro, sino alle venature nere. Il colore tende ad uniformarsi con l’ossidazione e a sfociare in tonalità che si avvicinano al giallo oro. È una delle essenze più durevoli tra quelle esistenti, non teme gli sbalzi di temperatura, né il vento, resiste molto all’acqua e all’attacco degli insetti e per questo è molto utilizzato per le pavimentazioni esterne. Inoltre ha doti di autolubrificazioni e non subisce alterazioni nel tempo, come rigonfiamenti, fessurazioni e screpolature.

LE ESSENZE ROSSE

  • abete americano o douglas: è di colore bruno rossastro chiaro, è un legname semiduro, leggero nella struttura e ha una discreta durabilità, però può avere dei cedimenti se riceve urti violenti, perciò non è indicato per le zone a traffico pesante. Tollera bene l’unione con viti e chiodi, ma non regge a lungo se è assemblato con colle; è considerato un legno molto pregiato perché non presenta nodi;
  • acacia: appartenente alla famiglia delle latifoglie, è particolare nelle sue sfumature rosse, dorate e aranciate, che risaltano parecchio dopo la lucidatura. Ha una fibra sottile e compatta ed è nota per la sua durezza sorprendente, che supera molte essenze e non si danneggia nemmeno con gli urti più forti. Inoltre resiste bene all’umidità, è inattaccabile dai tarli ed essendo flessibile non tende mai a deformarsi;
  • ciliegio: cresce in diverse zone del mondo, esiste una varietà europea, una del nord-est degli USA e una del Brasile. Ha una colorazione dorata tendente al rossiccio, ma ossidandosi diventa bruno. È un legno di media durezza, facilmente lavorabile e dimostra un’ottima tenuta ai chiodi, alle viti e alle colle; ha una fibra intrecciata, una venatura lievemente ondulata e un naturale aspetto satinato, si presta bene alle operazioni di lucidatura, acquisendo una lucentezza molto gradevole alla vista. Non presenta problemi se è posto al di sopra di massetti radiati, è più indicato per gli interni che per gli esterni, ha media durezza e garantisce una buona stabilità della pavimentazioni;
  • doussiè africa: così chiamato perché nativo della zona tropicale dell’Africa, è caratterizzato da una tonalità rossa, tendente all’arancione giallognolo. A causa della presenza di silicio e di minerali nella sua composizione, possono prodursi degli aloni sulla superficie quando viene verniciato. La fibra può essere sia dritta che intrecciata, ha una durezza e una resistenza meccanica elevate e una discreta resistenza anche in ambiente esterno. Per la sua notevole flessibillità risulta eccezionale per pavimentare ambienti sportivi ed è adatto ad essere posto su sottofondi con riscadamento;
  • merbau: è un’essenza propria del sud est asiatico e dell’Indonesia, ha una colorazione caratteristica bruno-rossiccia e presenta alcune striature gialle, dovute a delle concrezioni di silicio che la pianta assorbe durante la crescita. La fibratura è aperta e liscia e a volte anche intrecciata, l’essenza dimostra nel tempo un’elevata tendenza all’ossidazione, che provoca un appattimento del colore, con la scomparsa delle tipiche striature gialle. Ha un’ottima durabilità e durezza e risulta ideale per creare pavimentazioni solide e parecchio stabili, anche provviste di sistemi di riscaldamento;
  • padauk: legname africano, è caratteristico per il suo colore che varia dal rosso brillante al rosso bruno, che con il tempo diventa molto più scuro. Possiede una fibra dritta e regolare e una trama grezza; grazie alla sua considerevole durezza reagisce bene alle pressioni intense e per le sue ottime doti di resistenza meccanica, può essere impiegato per i parquet industriali. Risulta abbastanza adatto per essere posto su sottofondi con riscaldamento, se si sceglie il formato tradizionale che viene levigato sul luogo di posa in opera, le polveri che si alzano sono parecchio irritanti e possono tinteggiare oggetti e mobili in legno circostanti.

LE ESSENZE SCURE

  • afrormosia: di origine africana, nasce nella fascia tropicale, ha durame bruno-dorato con sfumature verdastre. La fibratura è dritta e molte volte intrecciata, la sua durezza è stata classificata medio-alta, anche se le pavimentazioni in questa essenza, pur essendo notevolmente stabili, possono ammaccarsi con urti forti e con la caduta degli oggetti. Mostra un’elevata tendenza all’ossidazione, infatti con la prolungata esposizione alla luce si scurisce molto. Non si danneggia se posto a contatto con sistemi di riscaldamento a pavimento, mostra una media resistenza all’umidità ed è più adatto per gli interni che per gli esterni:
  • wengè: ha la stessa proveninza dell’afrormosia, è un legno molto scuro, con venature che tendono al nero, ha una struttura compatta, è molto longevo ed essendo già scuro all’origine, non si notano gli effetti dall’ossidazione. Per la sua robustezza, i parquet sono decisamente stabili e sostengono bene carichi elevati. Un elemento negativo è la vulnerabilità all’attacco di insetti e parassiti, ma sopporta bene l’umidità ed è molto usato da architetti e arredatori per il suo alto potere decorativo degli ambienti interni, è ottimo sia in ambito domestico, che per le aree commerciali e caratterizzate da continuo calpestio. Attenzione a non eseguire una posa in opera inchiodata, in quanto potrebbe scheggiarsi facilmente.

Pavimentazioni in legno da esterni sono visitabili QUI.

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